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Spettacolo del 18 Aprile 2009

     
"Il Bilico "

Liberamente ispirato a le Funambule di J. Genet

Di e Con Serena Gatti

Luce Cristina Fresia

Collaborazione artistica Francesca Gatti, Antonio Luvinetti, Paolo Mereu

Video Annamaria Benedetto

 

Spiegazione dello Spettacolo:

Teatro fisico ispirato al Saggio "Funambule" di Jean Genet, che è una dichiarazione di amore e di estetica. Il cammino dell'uomo è una linea sottile, un equilibrio difficile, una costante messa in discussione dei confini della legittimità, un alternarsi di ridere e soffrire, un procedere a cavallo di un filo dove non è permessa indecisione ma presenza, onestà e azione. Come il Funambolo, siamo su una corda tirata a cercare un equilibrio precario, ma sempre rigenerantisi, tra la solitudine e l'incontro, i lustrini e la polvere, l'evasine e la costrizione, la sincerità e la menzogna. E' così che il filo della vita si intreccia e si scioglie, si snoda e ci sorprende: i nostri passi sono fatti di corse, sguardi, amarezze, sorrisi e coincidenze che non conoscono stasi. E' mun cammino incerto e diciso al tempo stesso, in particolare per chi fa arte: provocare i confini dell'immaginazione, ravvivare quelli della memoria, raccontare un mistero, accettando una condizione umana e non umana, solitudine e applauso. Il funambolismo investe la corda del ricordo, il soppesare le scelte, il tenersi in equilibrio nella vita quotidiana, con il presente tra le mani e davanti, ancora una volta, un sogno. Lo spettacolo coniuga azione fisica, canto e testo. La schena è povera, una colonna, una luce e un filo bastano a far nascere i travestimenti , le visioni

 



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